I libri da leggere in gennaio

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Un gruppo di giovani, che impiega le pause dello studio per cantare imitando lo stile e riproponendo il repertorio del Coro della SAT di Trento, con il passare del tempo si trasforma in un Coro dall’inconfondibile e originalissima espressività, frutto di sapienti vesti armoniche e partecipate esecuzioni. Un diversivo musicale nato quasi per gioco dalla passione per il canto e la montagna è diventato un raffinato documento che racconta e rivitalizza elementi di una cultura antica: questo il contenuto della raccolta che permette un immaginario tuffo nel tempo e fa assaporare umori e rivivere situazioni di un passato sempre attuale. ( Fonte graficakc.it )

«Il Primo conflitto mondiale ha reso famosa questa zona dolomitica, fulcro di tutto il nostro schieramento nel Cadore, per le straordinarie vicende di una guerra alpina, nella quale il soldato montanaro, anzichè annullarsi nella massa delle forze contrapposte, conservava una sua individualità e autonomia.»

Una guerra al limite delle umane possibilità, combattuta ad altitudini e su terreni che richiedevano una resistenza fisica eccezionale ed elevate doti alpinistiche. Solo vere e proprie “aquile” erano in grado di affrontare operazioni belliche che trasformavano in campi di battaglia i canaloni ghiacciati, le guglie, le pareti strapiombanti, i nevai insidiosi, le affilate creste del gruppo Lagazuoi-Tofane. L’Autore rievoca il dramma di quel tragico periodo della storia d’Italia con tranquilla serenità di giudizio, attraverso una narrazione rigorosamente documentata, che conclude un’approfondita ricerca storiografica sull’argomento. ( Fonte mursia.com )

La strada di arroccamento che porta alle vette del Pasubio fu costruita nel 1917 e definita “Opera di Giganti”. In questo libro è minuziosamente descritta la storia della sua costruzione. Tratta dal diario inedito della 33a Compagnia Minatori del 5° Reggimento Genio. Utile guida per l’escursionista, riporta i sentieri e le vie d’accesso al Pasubio con i relativi tempi di percorrenza e le possibilità di alloggio. ( Fonte edizionirossato.it )

Con rigore assoluto, come se stessi raccogliendo tanti testamenti, scrivevo tutto, annotando anche le emozioni degli interlocutori, i lunghi silenzi, le crisi di pianto, gli abbandoni. Ma ben presto avvertii che l’intero racconto dei “testimoni” mi affascinava, e non solo la guerra di Russia.
Nuto Revelli

La strada del davai (davai in russo significa: avanti, cammina!) non mi ha fatto dormire per parecchie notti: ma non perché i fatti raccontati mi siano nuovi giacché anch’io, allora, vi fui dentro sino al collo, ma per la verità atroce che continua anche oggi nella vita dei sopravvissuti, e per la luce in cui sono messe queste testimonianze. Parla, questo terribile documento umano, di quello che accadde sul fronte orientale a molti italiani, alpini nella Cuneense. La guerra sul fronte russo: i popoli, gli eserciti, l’individuo e la moltitudine ci vengono incontro come fosse ancora ieri e riproviamo le atrocità, gli eroismi, le spavalderie, la generosità, gli egoismi, la pazzia e l’ironia in un paradosso gigantesco. Ci viene spontaneo dire: ma in questo tempo abbiamo vissuto? Ma queste cose sono accadute?
Mario Rigoni Stern
( Fonte einaudi.it )